Il paddock sussurra ma da Tokyo arriva la conferma: Marini resta dov’è. Un sesto posto al Sachsenring per riprendere fiato, un progetto da ricostruire pezzo dopo pezzo

Sono stati giorni di attesa, settimane snervanti aspettando che finalmente arrivasse l’annuncio che tutti i tifosi di Luca Marini attendevano con ansia. Per ora l’annuncio ufficiale non c’è ancora, ma arrivano conferme importanti relative al futuro del fratello di Valentino Rossi in sella alla Honda.
La notizia circolava da giorni nel paddock ma sta trovando riscontri sempre più importanti: Luca Marini resterà alla guida della Honda anche nel 2026. Marini farà ancora parte della line-up ufficiale HRC nonostante una prima parte di stagione piena di difficoltà, che avevano messo seriamente in dubbio la sua riconferma.
Tanti problemi, sia tecnici che fisici, hanno ostacolato la buona riuscita del progetto Honda di Luca Marini. Dopo tre anni in sella alla Ducati, il fratello d’arte aveva raccolto la sfida di sostituire Marc Marquez nella casa giapponese.
Ma purtroppo Luca ha avuto un approccio, come dire, un po’ diesel: il risultato migliore è quel recente sesto posto al Sachsenring, dopo tre gare saltate a causa del brutto incidente nei test di Suzuka.
Marini confermato, Mir in bilico: la situazione in casa Honda
Quell’incidente lo ha sicuramente condizionato, eppure, nonostante tutto, oggi Luca Marini resta il secondo miglior pilota Honda in classifica alle spalle di Zarco. Se c’è una delusione nella squadra, quello è Joan Mir, che nonostante tutto è ancora dietro Marini. E infatti il dubbio riguarda proprio lui.

Marini, a Brno (dove è arrivato 12mo, ndr) ha dribblato le domande sul futuro, ma da quanto filtra il rinnovo con HRC era già cosa fatta. Un segnale chiaro di continuità, dovuto probabilmente anche ad una rivoluzione che in casa Honda è solo rimandata.
Il mancato arrivo di Jorge Martin, obiettivo numero uno per il 2026, ha sicuramente inciso: lo spagnolo non si muoverà da Aprilia, almeno per ora. Per Honda, l’idea resta quella di puntare su Martin per il 2027, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti tecnici e la casa giapponese avrà un progetto più competitivo da offrirgli.
Nel frattempo, si lavora per non restare troppo lontani. Perché un altro anno da fanalino di coda, questa volta, non sarebbe più digeribile nemmeno per chi, come Marini, ha dimostrato pazienza e fiducia nel progetto.